Il rischio BIOLOGICO (di cui dà atto l’epidemiologia occupazionale) a carico dei lavoratori esposti a rischio professionale o comunque a rischio generico aggravato, vedi operatori sanitari, farmacisti, addetti alle pulizie e/o servizi connessi a trattamenti di movimentazione dei rifiuti e liquami organici, OSS in RSSA/RSA, addetti operanti nei laboratori di analisi in cui si sviluppano tamponi, addetti alla cura della persona, lavoratori dei servizi funebri e in generale lavoratori in ambienti con esposizione continua al pubblico come per esempio il commercio al dettaglio e la ristorazione.

I rischi da ROA derivanti dall’utilizzo di lampade germicide a UV per sanificare i luoghi di lavoro.

Il rischio CHIMICO nell’uso (reiterato) di sostanze (chimiche) per la igienizzazione delle mani e per la pulizia delle postazioni di lavoro.

Il rischio da DISCONFORT TERMICO conseguente all’utilizzo prolungato di mascherine chirurgiche e filtranti facciali durante l’attività lavorativa.

Questi rischi devono essere valutati da parte del datore di lavoro come da obbligo del d.lgs. 81/08, cioè tutti i rischi a cui sono sottoposti i lavoratori devono essere indagati dal datore di lavoro e ricondotti ad un livello di rischio residuo accettabile, adottando tecnologie/tecniche adeguate, favorendo e rendendo operative scelte organizzative e gestionali specifiche.

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